I taccuini di Tarrou – 412

La totale mancanza di memoria e di visione (non c’è visione senza memoria) è uno dei mali peggiori del nostro tempo. Si vive a una sola dimensione, in un unico, interminabile presente che non rappresenta il superamento della categoria temporale, ma il trionfo dell’egoismo e dell’indifferenza, della povertà di spirito e dell’incoscienza. Tutto si esaurisce nell’attimo, per inseguirne subito uno nuovo. È la miope e becera prospettiva degli usurai depravati, dei grugni di porco alla Fëdor Pavloviĉ Karamazov, la cui esistenza, nociva come un cancro, è riassumibile nel motto:

«Après moi le déluge».

È il trionfo dell’ignoranza sulla memoria, dell’egoismo sulla visione, della bestia sullo spirito.

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